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Benvenuti
Questo blog avrà il semplice scopo di essere un diario di bordo delle mie/nostre personali degustazioni gastronomiche.
Senza presunzione ma solo pura sincerità, con il fine di accrescere entrambi le parti del dialogo.
Cordiali saluti
Mangio.Doppio
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ANTICA TRATTORIA DEL GALLO
Zona Gaggiano (MI)
Fuori Milano, zona di prati e navigli, calma e pianura.
Cortile esterno storico Mi siedo guardo il menù, tipicamente identitario della cultura meneghina.
Acquolina in bocca a 360°. Locale storico mantenuto giovane dalla freschezza dei prodotti e anche dal servizio.
Pâté di pollo, composta di albicocche, pane e fichi La semplice bontà contadina.
Pane in cassetta caldo con fichi su cui spalmare delicatamente il pâté e la marmellata di albicocche.
Questo pâté di fegatini di pollo è unico. Chiacchierando con la cucina abbiamo scoperto che il fegatino viene semplicemente rosolato in olio e poi frullato con il burro. Più semplice di cosi..
Lo suggerisco a coloro che hanno problemi ad affrontare i fegatini, in quanto delicatissimo.
MUST TRY! Se riuscite fate anche un take-away per il frigo di casa.
Il “Pastrami ” di lingua, senape al miele e cipolla rossa candita Questo piatto/panino mi ha ricordato le grandi città europee dove sono stato. Da Londra a Berlino a New York, con il fondo palato che mi portava sempre a Milano. Perchè? Il Pastrami essendo una preparazione ormai celebre a livello mondiale viene proposta spesso sotto forma di street food.
Ritrovarmi la lingua, con una masticazione più tonica rispetto alla classica punta di petto di manzo come taglio, mi riportava sempre alla tradizione contadina delle zone tra Lombardia e Piemonte. Mi ricordava la lingua del bollito misto mangiato svariate volte in sagre paesane in ambientazioni quasi da film. Questo ricordo umile di casa e tradizione associato al viaggio del mio gusto personale passato mi ha creato una sensazione bellissima.
Pane bun panificato in loco con una carne scioglievolissima. Senape al miele cortese e morbida e la cipolla agrodolce d’altri tempi. Panino veramente gustoso.
PIATTO DA VIAGGIATORE MENEGHINO
Radikon RS (Merlot, Pignolo) 2018. Ad accompagnare il palato, abbiamo scelto nella variegatissima carta vini un giovanotto molto prepotente e spigoloso ma ugualmente piacevole. Tannino morbido e fresco, acidità spiccata e frutti rossi leggeri leggeri.
Riso al salto, fonduta di reggiano e ragù bianco di vitello Un piatto povero, di recupero del risotto allo zafferano del giorno prima.
Un piatto simbolo della città di Milano. Esecuzione degna di nota.
Piatto povero arricchito da un ragù bianco di vitello tenero e succoso, una fonduta di parmigiano che aggiunge ulteriore crema salina alla masticazione ed una cialda croccante di reggiano.
VALE DA SOLO IL VIAGGIO
La “Costoletta alla milanese” Ricetta antica quanto l’Artusi, l’autore della Scienza in Cucina e l’arte di Mangiar bene, il quale già la citava nel 1891. Veniva citata come “Costoletta” e non “Cotoletta” in quanto fa riferimento al taglio di carne con l’osso caratteristico della ricetta originale.
Esecuzione perfetta, durante l’ordinazione viene anche chiesto se viene preferita alta oppure battuta. Piatto semplice ma eccellente.
POTERE AL BUONO
Scarola, olive taggiasche e anacardi Ad accompagnare la Costoletta abbiamo provato un insalata di scarola olive taggiasche e anacardi. Molto interessante come insalata. Personalmente amo l’amaro, ma forse c’era un filo di sproporzione verso questo sapore. Considerazione del tutto personale.
Che dire..
L’Antica Trattoria del Gallo è testimone della cultura gastronomica territoriale.
Quattro generazioni in 150 anni hanno consapevolmente o meno tramandato un sapere popolare che ha creato un valore inestimabile, che solo il tempo ha reso possibile. Ricette che sono patrimonio gastronomico e veicolo culturale di conoscenze territoriali uniche.
DA TORNARE MENSILMENTE
Buona giornata
Mangio.Doppio
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La Sala Bistrot
Milano – Zona Sarpi/Monumentale
In quel di Milano, in fondo a Via Paolo Sarpi a due passi da Cantine Isola (dove consiglio di curiosare), si trova La Sala Bistrot. Qui 3 giovani entusiasti e appassionati vi accompagneranno in una coccola metropolitana.
Noemi – owner de La Sala del Vino (https://www.lasaladelvino.it/), si occupa della selezione di vini. Piccoli produttori e gemme di diverse zone vitivinicole europee. Consiglio di recarsi in loco assetati di curiosità e ingenuità,
Carlo in sala e Tommaso in cucina sono entrambi ex del ristorante Spazio di Niko Romito. La cura e l’attenzione riposta in entrambe le fasi di preparazione si palesa in totus nel servizio del locale.
Locale minimale ma non per niente banale. Curato in ogni dettaglio, come un piccolo prezioso. Splendida cucina a vista rialzata che fa sentire sempre un po’ a casa.
Partiamo..
Insalatina di erbe amare, prugne, kefir Sembra l’insalata dell’orto di un tempo, con gli stessi sapori forti diretti. L’acidità del kefir contrasta in maniera egregia con l’amarezza dell’erbette di campo. La prugna goccia d’oro carica con la sua dolcezza delicata il dualismo soprastante. La cipolla rossa sott’aceto allunga le note del gioco.
Da mangiarne a ciotole.
Tristan Hyest – Les Terres Argilleuses Perfetto ad accompagnare. 100% Chardonnnay, della Valleè de la Marne.
Fresco, per nulla invadente, gioioso e accondiscendente verso la forchetta. Acidità e morbidezza bellissima che giocano in lunghezza.
Alici in Saor Una ricetta antichissima che si dice arrivi dai naviganti, i quali per conservare più a lungo le alici le preparassero in questo modo. Terrina di alici fritte con cipolle in aceto, pinoli e uvetta.
L’aceto abbassando il ph del pesce lo rendeva commestibile per molto più tempo – anzi – la terrina il giorno dopo è ancora più buona.
Acidità, grasso, sale, dolcezza. Piatto semplice, eseguito in maniera impeccabile.
Capellino ai gamberi di Mazara Un formato di pasta il capellino che è ancora più sottile del famoso tajarin piemontese. In questo casa servito tiepido con gambero rosso di Mazara e una brunoise di zucchine croccanti. Piatto buono molto estivo. Ci ritrovo la pasta, – intendo il formato – della nonna con ingredienti e tecnica che non erano affatto quotidiani. Un piatto molto gentile sui toni delicati.
Diaframma, Cipolle in agrodolce Diaframma e cipolle in agrodolce bom. Due ingredienti. Amo il minimalismo e amo questo diaframma. Per me è da provare assolutamente.
Vivamente consigliato
Lingua di Vitello,salsa gribiche Minimalismo degli ingredienti anche in questo caso ridotto all’osso, ma poco importa quando l’esecuzione è perfetta. Croccantezza e leggerezza per un taglio difficile da affrontare.
La salsa gribiche accompagna divinamente la carne, solitamente composta da capperi, senape, uova e sottaceti e herbes de Provence, simile alla maionese ma ottenuta da uova cotte emulsionata con olio. Molto carina.
I sapori sono semplici, elevati ad una perfezione d’esecuzione incredibile. Il servizio ti fa sentire come se fossi loro cliente da 20 anni.
Entusiasmo, cura e ricercatezza. Bravissimi!
Buona Giornata
Mangio.Doppio
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TRIPPA
MILANO – Porta Romana
Non una trattoria qualunque. Oggi parliamo di Trattoria Trippa, a Milano zona Porta Romana. Il concetto di trattoria richiede semplicità mai a discapito del gusto,
Premessa: avete più probabilità di vincere l’enalotto piuttosto che trovare posto per mangiare qui da un giorno all’altro.
Riservazione a parte, il locale è tipico milanese, neanche cosi piccolo, arredato in maniera semplice, volutamente rusticheggiante nonostante la cucina a vista.
Si respira sapore di casa in chiave gourmet qua dentro.
La cucina è tipicamente povera con piatti della tradizione, lasciati nella loro tradizione, ma fatti in maniera tale da essere degli ever green mai banali.
– Vitello Tonnato Questo vitello tonnato è immensamente profondo quanto un abbraccio di un famigliare. L’aggiunta segreta, ma neanche troppo, di qualche goccia di fondo d’arrosto mentre si impiatta, rende ulteriormente l’idea dell’extra sensazione di umami che accompagnerà la masticazione. Bravi.
– Trippa Fritta Vai da Trippa e che fai? Non la vuoi provare? Sua maestà la trippa fritta,
Una pietanza non per deboli di cuore. Questo piatto rappresenta l’ingegnosità del buongustaio. Di fronte al dilemma nel dover rendere appetibile un taglio umile e di consistenza a dir poco strana, la mediterraneità dell’olio di semi l’ha vinta su tutte.
Come rendere appetibile un qualcosa di grasso se non aggiungendo altro grasso?
Sir Ossobuco Già.. non è stata un’esperienza leggera, ma vi assicuro che il quantitativo di lipidi ingeriti erano direttamente proporzionati alla bontà di questi stessi.
Cucchiaio e si scava per ritrovare uno dei gusti più tipici meneghini. Grassezza, burrosità a livelli inauditi, salinità accompagnatrice e umami. Punto.
Un piatto ancestrale e godereccio, mi sentivo in Asterix e Obelix. Consiglio di provarlo almeno una volta prima dell’arrivo del colesterolo alto.
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BLEND 4
Azzate, Varese 2021
Il locale storico in una via di passaggio di Azzate paesino nei dintorni del lago di Varese, è stato ammodernato con il passare del tempo trovandosi oggi con una sua propria identità. Non farsi ingannare dalla scritta “Trattoria del Monte Allegro” posta sulla facciata, il vero nome è Blend 4.
All’interno lo spirito è caldo, tranquillo, quasi fin troppo, ma ugualmente gradevole. Arredo minimal e storico.
Il menù ha una proposta a dir poco intrigante per quanto riguarda la selezione di carne e pesce. Tagli poveri, equilibrati in maniera intelligente con un po’ di ricerca.
Si mangia quello che il mio nonno voleva, ma in maniera moderna. Coniglio, salmerino, lingua, storione, cinghiale, trota, animelle.. insomma un ardua scelta per un buongustaio.
Ingredienti e dettagli di guarnizione ricercati che accompagnano la tradizione senza mai sovrastarla.
Diaframma di manzo, salsa BBQ ai frutti rossi, purea di patate affumicata e melissa Diaframma mio diaframma.. eri mignon ma eseguito in maniera attenta e delicata. Cottura blue per evitare lo sprigionarsi del sapor ferroso tipico di questo taglio. Purea tirata bene affumicatura quasi impercettibile. Carina la nota acidula dei frutti rossi ad accompagnare la viande anche se la dolcezza zuccherina della BBQ sovrastava.
Cinghiale, miele, funghi e castagne Terrina di cinghiale e le sue costine Cinghiale, miele, funghi, castagne e mi ritrovo in periodo di caccia. Gusti e abbinamenti profondi umili e ricchi di bellezza.
Ogni parte del cinghiale ha saputo dimostrarsi una prelibatezza.
Nota d’appunto le costine rimandano al prosciutto crudo, che piaccia o no io ne ho goduto.
Ricotta e miele Un dolce molto particolare. Consistenza formaggiosa con un po di pralinato che contrasta il morbido. Overall dolce su dolce.. può piacere ma personalmente preferisco una spinta acida a contrastare la dolcezza. Intrigante la consistenza.
P.S.
Non ho parlato di vino. Non dirò se ho bevuto o meno, ma tengo a precisare che questo locale per gli appassionati bevitori è una gemma più unica che rara. Dalla Borgogna allo Champagne, dalla Toscana al Piemonte, con attenzione anche a nuove piccole realtà enologiche.
Questo è quanto. Non darò giudizi numerici perchè un numero è nulla di fronte al lavoro umano, lascerò i miei pensieri a voi.
Buona giornata
Mangio.Doppio